Bucket shop è un termine utilizzato per descrivere un broker che esegue gli ordini per conto del cliente, promettendo un prezzo specifico; tuttavia, spesso il broker esegue l'ordine ad un prezzo diverso e guadagna profitti dalla differenza di prezzo. Il termine è stato coniato da Edwin Lefèvre nel suo libro del 1923 ‘Reminiscences of a Stock Operator’, ma non tutti sono d'accordo con l'origine del nome. Alcuni sostengono che si riferisca ai 'buckets' (secchi in italiano) dove venivano piazzati gli ordini, piuttosto che essere eseguiti. Altri, sostengono che il termine sia di origine Inglese-Georgiano, ovvero il secchio dove gli orfanelli di strada versavano i barili di birra abbandonati e si ubriacavano negli edifici deserti; noti appunto come 'bucket shops'. Nel trading, il termine venne adottato per far riferimento ad attività lavorative fraudolente, che traevano profitto da scorie di mercato che si ritenevano insignificanti per i broker più grandi. Bucket shop viene spesso confuso con boiler rooms; che si riferisce ai broker che utilizzano tattiche di vendita ad alta pressione, che sono spesso di parte e non veritiere. Tuttavia, i due termini si riferiscono a modelli di business differenti.